La dispersione scolastica in Italia rappresenta un grave problema, con un tasso del 12,7%, uno dei più alti in Europa. Questa problematica si manifesta sia attraverso l’abbandono scolastico sia attraverso l’irregolarità del percorso formativo. Molti studenti, specialmente nel Sud, incontrano difficoltà nel completare la loro formazione, e ciò è spesso legato a fattori come il contesto socio-economico o il livello di istruzione dei genitori. Ma uno degli aspetti meno discussi ma altrettanto critici è la presenza di disturbi come il DSA (Disturbo Specifico di Apprendimento) e l’ADHD.
Studi e ricerche sulla dispersione scolastica:
Gli studi condotti sull’argomento, mostrano come ci sia una differenziazione regionale, ovvero nelle regioni del Sud le percentuali di studenti che non completano il proprio percorso formativo, quindi soggetti a dispersione scolastia, sono nettamente più alte. Inoltre, sembra che siano maggiormente gli alunni maschi ad incontrare difficoltà nel completare il percorso di studi e che questo avvenga con maggior frequenza nel momento del passaggio dalla scuola secondaria di primo grado a quella di secondo grado, quando le richieste aumentano e diventa più difficile gestire il tempo e la quantità di lavoro.
Tra i fattori di dispersione scolastica individuati, ve ne sono alcuni di natura principalmente sociale, come il contesto socioeconomico di appartenenza o il livello di istruzione dei genitori, tutti elementi che giocano un ruolo importante nell’investimento che la famiglia e il ragazzo stesso fanno rispetto al progetto formativo. Altri fattori coinvolgono la dimensione più individuale e psicologica: in questo senso la presenza di fragilità sul piano emotivo e/o cognitivo, come avere una neurodivergenza, risulta determinante per il fronteggiamento delle eventuali difficoltà incontrate sul proprio percorso scolastico.
In modo particolare, se si ha una neurodivergenza, come può essere un Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA) o un Disturbo dell’attenzione (ADHD), la situazione cognitiva e, di conseguenza, emotiva risulta naturalmente più complessa. Pertanto, se non vi è una piena consapevolezza delle proprie caratteristiche e l’ambiente non risponde in modo adeguato nella gestione delle fragilità fisiologiche di questi ragazzi, il rischio che la motivazione allo studio crolli è altissimo.
La ricerca in questo campo ha già da tempo confermato con numerosi studi che il riconoscimento precoce dei disturbi attentivi e di apprendimento, è un fattore protettivo che aiuta al migliorare la propria condizione di disagio e difficoltà per questi ragazzi. Iniziare un percorso valutativo che si conclude o meno con una diagnosi, oltre a permettere un intervento tempestivo di recupero, riduce anche il rischio di sviluppare sofferenze significative in campo emotivo e psicologico. Al contrario, si è visto come il riconoscimento tardivo e la mancata diagnosi di questi disturbi siano collegati alla presenza di sintomatologia ansioso-depressiva e comportamenti antisociali anche gravi.
L'importanza del riconoscimento precoce:
Riconoscere precocemente la presenza di una neuro divergenza, cioè a partire dall’infanzia, permette al bambino di conoscere fin da subito le proprie caratteristiche e di imparare a gestirle da un punto di vista operativo nella quotidianità scolastica, ma anche a inserire queste caratteristiche nell’immagine di sé. Naturalmente il percorso di riconoscimento non deve essere di stigmatizzazione o di etichettamento di una condizione di inferiorità rispetto agli altri. Sia a scuola che a casa sarà possibile fin da subito cominciare un percorso con le varie figure professionali che possono essere d’aiuto al bambino o al ragazzo e alla sua famiglia. Per far in modo che il bambino diventi un adolescente consapevole e quanto più sereno e autonomo. Anche la famiglia, che spesso attraversa momenti di crisi di fronte alle difficoltà scolastiche del figlio, può essere tempestivamente accompagnata in un percorso di consapevolezza e comprensione, che ridurrà i livelli di ansia e preoccupazione che di frequente i genitori di ragazzi con DSA o ADHD sperimentano.
Diversamente, se la diagnosi arriva tardivamente, il ragazzo e la famiglia avranno probabilmente interiorizzato e cristallizzato un’idea spesso negativa delle capacità del figlio, che di solito si traducono in negligenza o scarse competenze cognitive generali. Sarà pertanto più difficile scardinare tali credenze che seppur erronee risultano spesso consolidate specialmente per quel che riguarda la percezione di se stesso da parte del ragazzo. Inoltre, risulterà più complicato inserire nuove abitudini e strumenti nel fronteggiare la didattica quotidiana e la gestione autonoma dei compiti e dello studio, favorendo cosi la dispersione scolastica.
Soluzioni alla dispersione scolastica: Proffilo.
Ad oggi, su tutto il territorio, numerose scuole hanno attivato progetti di screening per il riconoscimento precoce. Diventa sempre più necessario costruire strumenti più efficienti e rapidi, che possano rendere le scuole autonome nella procedura di screening al fine di indirizzare il prima possibile le famiglie verso il percorso diagnostico, laddove se ne riconosca la necessità.
A tal fine, può essere di grande aiuto utilizzare strumenti digitali che permettono di semplificare le procedure, ridurre i tempi di screening, e avvicinarsi al linguaggio delle generazioni attuali di alunni, lavorando positivamente sulla motivazione.
Il team di Develop-players, ha costruito lo strumento di profilazione digitale Proffilo che permette in soli 20 minuti di delineare appunto un profilo di funzionamento seconde le componenti cognitive maggiormente legate agli apprendimenti. Attraverso un videogioco il ragazzo dovrà compiere delle mini prove che osserveranno le sue competenze di logica, attenzione sostenuta e selettiva, memoria di lavoro, percezione visiva, comprensione del linguaggio e consapevolezza meta-fonologica.
Proffilo può essere utilizzato nella sua versione Edu a scuola dove sarà l’insegnante a gestirne l’utilizzo e le potenzialità. L’insegnante può utilizzare Proffilo con tutta la classe contemporaneamente, e questo permette di ridurre moltissimo i tempi impiegati per lo screening. Attraverso il gestionale del software ha la possibilità di avere subito in automatico e osservare i risultati di ciascun ragazzo e della classe intera, subito dopo la somministrazione. Dal punto di vista degli alunni risulta uno strumento di facile utilizzo e divertente, si è scelto infatti di costruire un seriuos game, ovvero un videogioco per l’apprendimento, in modo da essere quanto più vicini possibili al loro linguaggio, e abbiamo visto come agganciando i ragazzi attraverso la componente ludica, la motivazione ad eseguire le prove aumenti.